5 motivi per i quali gli attivisti Open Data del sud Italia dovrebbero andare a #SOD15

Inviato da Ida_Leone il Ven, 02/06/2015 - 17:28

Perché gli attivisti open data del Sud Italia dovrebbero andare a SOD15? Io ho trovato almeno 5 motivi.

1. perché “l'attenzione pubblica è giustamente lodata come rimedio ai mali sociali e industriali; la luce del sole è considerata come il migliore dei disinfettanti”, come sosteneva il giurista statunitense Louis Brandeis. La pubblicazione di dati in formato aperto vuol dire – tra le altre cose – la possibilità di un rapporto paritario ed egualitario fra cittadini ed amministrazione; vuol dire maggiore trasparenza nella gestione delle risorse, e quindi vuol dire eliminare o ridurre gli sprechi; vuol dire rendere i cittadini in grado di leggere fra le righe della gestione delle risorse pubbliche, e quindi vuol dire diminuire le opacità, aprire cassetti e stanze dei bottoni. E dunque, in ultima analisi, avere un sistema ampio e corretto e diversificato di open data significa dare un sensibile contributo alla lotta alla corruzione, perfino alla criminalità organizzata, in particolare a quella che Primo Levi avrebbe chiamato “la zona grigia”, le connivenze parziali. Vi sembra che non ne abbiamo bisogno?

2. perché ci sembra che dappertutto, ma in particolare al Sud Italia, sia arrivato il momento del rovesciamento del paradigma, e cioè del momento nel quale le “cose che migliorano la vita delle comunità” si possano fare anche senza avere un permesso timbrato e firmato, senza andare a sedersi in una anticamera col cappello in mano davanti ad una porta chiusa. Ci sembra arrivato il momento che le operazioni di civismo digitale (open data, openstreet map, fablab, coderdojo, monithon, e tante altre) possano partire dal basso, dai cittadini, dalle persone che coinvolgono altre persone. Ci sembra arrivato il momento che molte cose, se non proprio tutte, si possano realizzare senza soldi, o, se proprio servono, si possano raccogliere in modo diverso, senza attendere che piovano dall’alto;

3. perché nel mondo della innovazione digitale è largamente possibile ignorare il cronico problema di assenza o scarsezza di infrastrutture della comunicazione fisica che ancora affliggono il mezzogiorno d’Italia. A Matera, in Basilicata, non arriva il treno, e i collegamenti su gomma sono sempre a rischio cancellazione. Eppure questo non ci ha impedito di diventare Capitale Europea della Cultura per il 2019. Non servono le strade, servono le teste delle persone. E queste per fortuna ci sono, e di ottimo livello;

4. perchè va bene essere digitali e on line e iperconnessi, ma abbracciarsi dal vivo, ogni tanto, ci fa bene. Nessuno più degli attivisti del meridione d’Italia ha bisogno di fare gruppo, di stare uniti, di raccontarci le tante difficoltà – per sentirci meno soli - e le piccole grandi vittorie – per incoraggiarci a vicenda. Stare insieme per imparare, per confrontarsi, per ridere insieme.

5. per contarci. E vedere se e come cresce di anno in anno la Curva Sud di Spaghetti Open Data.

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Collegamento permanente Inviato da zuzuce il Sab, 03/05/2016 - 06:13

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