All'indirizzo
https://www.futuratrento.it/detail/-/idea/-/52121/view
trovate l'illustrazione sintetica di un'idea che sta per essere incubata su altri territori.
Mi sembrerebbe prioritario provare a sviluppare approcci dedicati al fenomeno NEET - Not (Engaged) in Education, Employment or Training - ed al suo propagarsi in termini interclassisti ed intergenerazionali ben aldilà delle esigenze tassonomiche della UE, che, comunque, in applicazione dei criteri predeterminati dagli euroburocrati, consente all'Italia di esser prima in Europa per NEET, mentre il Trentino ha dati più accurati in possesso di ISPAT (l'ISTAT gestito dalla Provincia Autonoma di Trento) e raffrontabili a Südtirolo e euregio tranfrontaliera, dove, comunque la parte di popolazione NEET è pari ad oltre il 14 per cento del bacino d'utenza, ovunque, limitatamente a questa presunta isola felice.
Segnalo che E-NEET (neologismo che ho coniato e si sta cercando di incubare in tavole rotonde internazionali BtoB e BtoC con fondi di investimento strategici interessati a sperimentazioni territoriali) è fra le quattro idee più popolari su https://www.futuratrento.it/ e quindi questa mia filippica è una call for proposal per fare action lobbying e civil hacking su un problema quale le disfunsioni neurocognitive da nuove dipendenze tecnologiche che riguarderà, in misura sempre più impattante, le generazioni future. Su questo si fa fatica ad attivare la sensibilità retrograda della cooperazione sociale trentina, mentre è sensibilizzato il fronte istituzionale, dagli assessorati all'innovazione, ai valutatori di Social Impact impegnati nel lancio della prima scuola italiana per i beni comuni, oltre ad osservatori discreti e partner potenziali, attualmente occupati su altri territori.
E-NEET
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